Gruppo pratica dell’inconscio
Denominato Gruppo del disagio all’interno del Collettivo femminista comunista di Via Pomponazzi, diventa Gruppo pratica dell’inconscio dopo il Convegno nazionale femminista di Pinarella del ‘75. Al convegno delle commissioni del Collettivo femminista comunista, nel giugno 1975 alla casa dello studente, critica la scissione tra personale e politico che porta a considerare femminista il lavoro del piccolo gruppo e a delegare il momento politico all’esterno tradizionale.
Documento scritto per il convegno delle commissioni del Collettivo femminista comunista nel giugno 1975 alla Casa dello studente (da differenze n. 2)
Avendo ritenuto insufficiente il metodo del piccolo gruppo di autocoscienza, intende affrontare il “rimosso”, uscire dal racconto-sfogo, affrontare il rapporto madre-figlia e la questione del potere.
I problemi nati nella stesura del numero di differenze, che viene visto come il tentativo di oggettivare una pratica, e nella gestione delle riunioni a gruppo aperto, che rende difficili i rapporti, portano a un progressivo abbandono.
1976 – Differenze n. 2 curato da Gruppo pratica dell’inconscio